sab
28
set
2013
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27/09/2013 - Il mercato immobiliare italiano resta impervio per le persone dotate di un patrimonio risicato, così si assiste alla nascita di nuovi interessanti progetti d’edilizia sociale. A far da area sperimentale è la Lombardia, con un piano pubblico-privato. | |||
Fondazione Cariplo, Aler ed enti locali hanno unito le forze per un progetto di housing sociale che si estende da Milano a Lecco e Cremona, passando per Senago e
Crema, e una volta terminato darà vita a 567 alloggi in tutta la regione (268 di questi sono già stati realizzati).
Il programma ha inoltre individuato interventi per ulteriori 2mila alloggi e circa mille posti letto di edilizia universitaria, altro grave problema che riguarda
l’intera zona, con i poli studenteschi di Milano e Pavia a convogliare migliaia di studenti fuori sede ogni anno.
Nel capoluogo lombardo sono fiorite anche altre iniziative a sostegno dell’edilizia sociale. Abit@giovani, che fornisce appartamenti in affitto con riscatto a
giovani e coppie: dopo otto anni di locazione, gli inquilini possono firmare l’atto d’acquisto. Oppure il gruppo di sostegno e affitto calmierato di via Padova.
Certo, i problemi in un’area con 10 milioni di abitanti sono svariati, ma quanto meno - lentamente - qualcosa si muove. Il piano nazionale predisposto dall’ex ministro
Corrado Passera prevede lo sblocco di 2 miliardi di euro (di cui quasi la metà sostenuti da banche e assicurazioni) per 7400 alloggi sociali: il denaro arriva a
singhiozzo, la Lombardia resta, seppur tra qualche contraddizione, avanguardia.
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mar
16
lug
2013
15/07/2013
I 22 alloggi popolari si trovano nei quartieri periferici di Milano e sono tutti troppo piccoli per essere assegnati tramite graduatoria e per questo sono stati esclusi dal patrimonio disponibile. Il progetto si chiama Ospitalità solidale e consentirà di assegnare 22 piccoli alloggi popolari di Milano a giovani tra i 18 e i 30 anni a un canone massimo di 300 euro al mese e a patto che si rendano disponibili ad attività di vicinato solidale nel quartiere. La Giunta comunale ha approvato le linee guida del bando per individuare il soggetto gestore del progetto che si occuperà di trovare i giovani assegnatari, di gestire la consegna degli alloggi e organizzare le attività di volontariato. “I giovani assegnatari - spiega il Comune in una nota -, che saranno individuati grazie ad una graduatoria, dovranno avere tra i 18 e i 30 anni e un reddito non superiore ai 1.500 euro mensili. Potranno essere studenti, ricercatori, studenti-lavoratori, lavoratori con contratto di stage, formazione, apprendistato, a tempo determinato, a progetto, ritenuta d'acconto occasionale". Le attività di vicinato solidale risponderanno alle esigenze del quartiere e saranno principalmente: doposcuola, animazione culturale-ricreativa, attività di coesione sociale, supporto al Comune per la diffusione del rispetto delle regole e del corretto uso degli spazi comuni. I contratti di locazione avranno durata pari a quella del rapporto lavorativo o di formazione in corso e "i canoni non saranno mai superiori ai 300 euro mensili". I 22 alloggi popolari si trovano nei quartieri periferici di Milano e sono tutti troppo piccoli per essere assegnati tramite graduatoria e per questo sono stati esclusi dal patrimonio disponibile. |